spararsi le pose.

il titolo di questo post, è un'espressione che ho imparato, senza celare troppo lo stupore, da un ragazzo qualche tempo fa. letteralmente, uno della mia generazione, direbbe: "se la tira". e con questo ho coperto un arco generazionale che va dai nati negli anni '60 fino ai nati degli anni 2000. diciamo che molto probabilmente, tutti quelli che stanno leggendo, hanno capito il significato.
dopo questo lungo preambolo, vengo al dunque.
noto che quando qualcuno, magari intervistato in tv oppure in un discorso pubblico, vuole "spararsi le pose" nonostante la carenza di una capacità discorsiva o a causa di una carenza a livello culturale (o per meglio dire, un appiattimento), usa delle parole che ciclicamente "danno lustro" ai novelli shakespeare. qualche tempo fa, una di queste era "sostanzialmente". l'oratore di turno la infilava un pò dappertutto e, nel declamarla, accompagnava l'uscita del suono dalla bocca con una leggera rotazione del capo e di una o di entrambi le mani. chi ha letto il significato dell'avverbio in questione, si sarà accorto che significa…. poco. serve solo per spararsi le pose.
attualmente è ritornata in auge, perchè aveva già vissuto un periodo di lustro, l'accoppiata del pronome relativo "quanto" con l'aggettivo indefinito "altro" con in mezzo un'elisione: quant'altro. viene solitamente usata, dal soggetto che se la tira, a fine frase, quando proprio non sa cosa ancora aggiungere al probabile soliloquio.
ebbene, e vengo al punto, sono arrivato ad odiare queste parole/espressioni. mi danno fastidio, quasi mi viene il prurito a sentirle. mi viene l'acidità di stomaco. n o n l e s o p p o r t o !
spero che al più presto vengano fuori delle parole che sostituiscano queste per i soggetti poveri di lemmi. così con calma inizierò ad odiarne di altre.
altre parole "sparapose": territorio, sul territorio, programmatico/a, anche no, ci piace, piuttosto che.